Vincenzo Spanò: “A Montevarchi ho dato tutto. Lì ho vinto gara e titolo”
12-11-2025 20:02 - News Generiche
San Miniato (PI) - Il pilota fiorentino si racconta dopo la conquista del titolo regionale toscano MX1 Veteran 2025: tra sacrifici, famiglia e una passione che non conosce età.
Tra le colline di Vicchio, nel cuore della Toscana, la passione per il motocross ha un nome ben noto: Vincenzo “Spanorebek” Spanò. A 43 anni, in sella alla sua Husqvarna 450 4T, ha conquistato il titolo regionale toscano MX1 Veteran 2025, difendendo i colori del Moto Club La Rocca ASD e del Team Mr Davis.
Una stagione intensa, fatta di sfide, infortuni e soddisfazioni. La sua pista preferita? Santa Barbara di San Miniato, “dove il motocross si respira a pieni polmoni”.
Una stagione difficile ma vincente
“È stata una stagione impegnativa — racconta Spanò — tra gli impegni familiari e l’infortunio alla scapola di aprile. Di più non potevo fare. Mi dispiace solo aver dovuto rinunciare al Trofeo delle Regioni, sempre per motivi familiari. Ma nel complesso sono soddisfatto: ho dato tutto quello che potevo.”
Il pilota fiorentino non si nasconde dietro le difficoltà: le affronta con realismo e con quella serenità di chi corre prima di tutto per passione.
Il giorno della verità: Montevarchi
“La gara più emozionante? Sicuramente l’ultima a Montevarchi. Eravamo in tre a giocarci il titolo, separati da pochi punti. Io dovevo per forza vincere entrambe le manche.
La prima l’ho chiusa senza problemi, ma la seconda è stata una vera battaglia. Ho commesso diversi errori, ma ero più veloce. All’ultimo giro ho ripreso la testa a mezzo giro dalla bandiera a scacchi. Quando ho tagliato il traguardo, ho capito che era fatta: gara e titolo.”
Un finale degno di un film sportivo, con tensione, determinazione e il sapore dolce della rivincita personale dopo l’infortunio.
Famiglia e amicizia, il vero motore
“Il supporto è fondamentale. Sono quasi sempre solo con mio figlio di 17 anni, che fa tantissimo per me. Quando può mi seguono anche mia moglie e la mia figlia più piccola, di 14 anni.
Riesco a continuare grazie a loro — e al mio amico Gabriele Fondelli e alla sua famiglia. Senza di loro, sarebbe impossibile.”
Dietro ogni traguardo, una squadra silenziosa ma preziosa. La famiglia, per Spanò, è la vera forza che alimenta la passione e la tenacia.
Uno sguardo al futuro
“Fare progetti non è facile: il lavoro non va benissimo e chi mi sostiene ha le mani legate. Ora voglio concentrarmi sulla riabilitazione della spalla destra, lavorare in palestra e tornare a guidare senza fastidi.
La voglia di correre però non manca, e finché c’è quella, c’è tutto.”
La consapevolezza di chi ha vissuto tante stagioni si mescola all’entusiasmo di un ragazzo che ancora sogna dietro il manubrio.
Adrenalina, esperienza e divertimento
“Lo stress ormai lo gestisco bene, dopo più di vent’anni di gare. L’adrenalina invece no, quella c’è sempre — ed è la vera dipendenza di chi pratica questo sport.
Tecnica non me la cavo male, la velocità si potrebbe migliorare, ma dopo i 40 va bene così. L’importante è divertirsi.”
E quando non è in pista?
“Tra allenamenti e i miei figli che praticano sport, il tempo libero è poco. Ma va bene così: restiamo sempre in movimento.”
Un legame che attraversa le generazioni
“Per tanti anni mi ha seguito mio babbo, poi col tempo ha smesso di venire spesso. Oggi c’è mio figlio, che mi accompagna da sempre: era con me al paddock ancora prima di camminare. Ora è in zona segnalatori con la lavagna. Vederlo lì durante la gara è una delle cose più belle che ci siano.”
Con il suo sorriso schietto e lo spirito da veterano, Vincenzo Spanò dimostra che nel motocross non contano solo la velocità e la tecnica, ma soprattutto la passione — quella che, come dice lui, “fa correre anche quando la spalla duole e il tempo scarseggia”.
E finché ci sarà quella scintilla, la pista sarà sempre casa sua.
Fonte: Ufficio Stampa MC La Rocca Asd
Tra le colline di Vicchio, nel cuore della Toscana, la passione per il motocross ha un nome ben noto: Vincenzo “Spanorebek” Spanò. A 43 anni, in sella alla sua Husqvarna 450 4T, ha conquistato il titolo regionale toscano MX1 Veteran 2025, difendendo i colori del Moto Club La Rocca ASD e del Team Mr Davis.
Una stagione intensa, fatta di sfide, infortuni e soddisfazioni. La sua pista preferita? Santa Barbara di San Miniato, “dove il motocross si respira a pieni polmoni”.
Una stagione difficile ma vincente
“È stata una stagione impegnativa — racconta Spanò — tra gli impegni familiari e l’infortunio alla scapola di aprile. Di più non potevo fare. Mi dispiace solo aver dovuto rinunciare al Trofeo delle Regioni, sempre per motivi familiari. Ma nel complesso sono soddisfatto: ho dato tutto quello che potevo.”
Il pilota fiorentino non si nasconde dietro le difficoltà: le affronta con realismo e con quella serenità di chi corre prima di tutto per passione.
Il giorno della verità: Montevarchi
“La gara più emozionante? Sicuramente l’ultima a Montevarchi. Eravamo in tre a giocarci il titolo, separati da pochi punti. Io dovevo per forza vincere entrambe le manche.
La prima l’ho chiusa senza problemi, ma la seconda è stata una vera battaglia. Ho commesso diversi errori, ma ero più veloce. All’ultimo giro ho ripreso la testa a mezzo giro dalla bandiera a scacchi. Quando ho tagliato il traguardo, ho capito che era fatta: gara e titolo.”
Un finale degno di un film sportivo, con tensione, determinazione e il sapore dolce della rivincita personale dopo l’infortunio.
Famiglia e amicizia, il vero motore
“Il supporto è fondamentale. Sono quasi sempre solo con mio figlio di 17 anni, che fa tantissimo per me. Quando può mi seguono anche mia moglie e la mia figlia più piccola, di 14 anni.
Riesco a continuare grazie a loro — e al mio amico Gabriele Fondelli e alla sua famiglia. Senza di loro, sarebbe impossibile.”
Dietro ogni traguardo, una squadra silenziosa ma preziosa. La famiglia, per Spanò, è la vera forza che alimenta la passione e la tenacia.
Uno sguardo al futuro
“Fare progetti non è facile: il lavoro non va benissimo e chi mi sostiene ha le mani legate. Ora voglio concentrarmi sulla riabilitazione della spalla destra, lavorare in palestra e tornare a guidare senza fastidi.
La voglia di correre però non manca, e finché c’è quella, c’è tutto.”
La consapevolezza di chi ha vissuto tante stagioni si mescola all’entusiasmo di un ragazzo che ancora sogna dietro il manubrio.
Adrenalina, esperienza e divertimento
“Lo stress ormai lo gestisco bene, dopo più di vent’anni di gare. L’adrenalina invece no, quella c’è sempre — ed è la vera dipendenza di chi pratica questo sport.
Tecnica non me la cavo male, la velocità si potrebbe migliorare, ma dopo i 40 va bene così. L’importante è divertirsi.”
E quando non è in pista?
“Tra allenamenti e i miei figli che praticano sport, il tempo libero è poco. Ma va bene così: restiamo sempre in movimento.”
Un legame che attraversa le generazioni
“Per tanti anni mi ha seguito mio babbo, poi col tempo ha smesso di venire spesso. Oggi c’è mio figlio, che mi accompagna da sempre: era con me al paddock ancora prima di camminare. Ora è in zona segnalatori con la lavagna. Vederlo lì durante la gara è una delle cose più belle che ci siano.”
Con il suo sorriso schietto e lo spirito da veterano, Vincenzo Spanò dimostra che nel motocross non contano solo la velocità e la tecnica, ma soprattutto la passione — quella che, come dice lui, “fa correre anche quando la spalla duole e il tempo scarseggia”.
E finché ci sarà quella scintilla, la pista sarà sempre casa sua.
Fonte: Ufficio Stampa MC La Rocca Asd


